Cut/up semantico creatore di spazio sociale: la rivista «A/traverso» e la geourbanistica bolognese nei primi anni Ottanta

Autori

  • Andrea Capriolo

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/11851

Parole chiave:

«A/traverso», cut/up, linguaggio, spazio urbano, spazio sociale, Bifo, Burroughs, anni Ottanta

Abstract

Tramite l’analisi del numero “estivo” di «A/traverso» del 1981, si vuole tentare di ricostruire l’ambiente libertario e socializzante della Bologna post ‘77. Fondamentale in questa nuova articolazione artistica sarà verificare l’influenza che le nuove tecnologie digitali portarono al patrimonio artistico nel passaggio di decennio. A tal fine si può constatare come all’interno della rivista dell’autonomia bolognese fossero presenti testi di William Burroughs, da sempre interessatosi, mediante la tecnica del cut-up – anche digitale - alle possibili sperimentazioni linguistiche, e del collettivo di videomaker Gabrinsky, che, mediante collage di immagini tra di loro apparentemente scollegate, restituiva una valenza sociale all’urbanistica bolognese. In ultima analisi, a conferma di tali propositi, sarà necessario considerare il film del 1991 di Renato de Maria Il trasloco, mediometraggio che raccontava degli ultimi giorni di “Bifo” nella sua abitazione bolognese di via Marsili. Il film, mediante un linguaggio istituzionale e non più destrutturato, raffigurava la fine dell’epoca delle esperienze “socializzanti” della Bologna del ‘77.

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Pubblicato

2020-12-09

Come citare

Capriolo, A. (2020). Cut/up semantico creatore di spazio sociale: la rivista «A/traverso» e la geourbanistica bolognese nei primi anni Ottanta. INTRECCI d’arte, 9(9), 109–127. https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/11851

Fascicolo

Sezione

Articoli