La processione a Forlì del 1636 in onore della Madonna del Fuoco e gli incroci dei saperi. Il progettista degli apparati
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https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/13161Parole chiave:
Xilografia, Madonna del Fuoco, Forlì, Giuliano Bezzi, Floriano Dal Buono, Giovanni Battista Aleotti, XVII secoloAbstract
«Una carta con alcuna figura e nostra donna in mezzo» sfuggì per miracolo all’incendio che aveva devastato a Forlì la casa-scuola del maestro Lombardino da Ripetrosa nella notte fra il 4 e il 5 febbraio 1428. Quella notte, lo racconta il pittore e cronista quattrocentesco forlivese Giovanni di Mastro Pedrino, pseudonimo di Giovanni Merlini, la casa del maestro bruciò interamente, così che «non ne romaxe altro che le mura e una carta con alcuna figura e nostra Donna in mezzo. E perché parve grande miracolo fo tolta dai calonixe de Santa Croxe con reve(re)nçia: e questa fa assa(e) miraculi». Si illustreranno le incisioni di Floriano Dal Buono per gli apparati che nel 1637 hanno accompagnato il racconto di Bezzi sulla processione del 1636 per la traslazione della xilografia con la Madonna del Fuoco nella nuova cappella del duomo di Forlì e ci si interrogherà sul loro progettista: è Giovanni Battista Aleotti?
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