La crisi della «gran macchia»: il Guercino di Bigongiari
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/16218Parole chiave:
Piero Bigongiari, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Storia della critica artistica, Arte barocca, Pittura ed emozioneAbstract
Il saggio prende in esame il pensiero del poeta e critico letterario Piero Bigongiari (Navacchio, Pisa, 1914 - Firenze, 1997) riguardo il percorso del Guercino. Opponendosi alla lettura tradizionale, che individua due fasi distinte entro il percorso dell’artista, Bigongiari ne sostiene l’interna coerenza alla luce del progressivo raffreddamento della «macchia», un espediente che il Guercino aveva adottato sull’esempio di Ludovico Carracci caricandolo di un significato emozionale. Prosciugandosi, la macchia non perde però il suo potenziale espressivo, ma anzi si carica di contenuti irriflessi e inconsci. L’esempio del Guercino serve a Bigongiari per affrontare criticamente l’attività di alcuni protagonisti della pittura barocca a Firenze, alla quale egli ha dedicato la maggior parte delle sue riflessioni in campo artistico.
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