Borderless Creativity? A New Perspective on Netherlandish Artists in Early Modern Spanish Naples

Marije Osnabrugge

doi:10.6092/issn.2240-7251/18928

Autori

Marije Osnabrugge Vrije Universiteit Amsterdam

Marije Osnabrugge è docente presso la Vrije Universiteit Amsterdam. È specialista di arte nederlandese e italiana della prima età moderna e di teoria dell’arte. La sua ricerca si concentra su mobilità, scambi culturali, pratiche artistiche, creatività, terminologie e temporalità. Una profonda curiosità per le condizioni–in cui gli artisti concepirono e crearono la loro opera all'interno della società–unisce i suoi temi di ricerca. Dopo aver completato il dottorato presso l'Università di Amsterdam, sull’integrazione sociale e le interazioni degli artisti nederlandesi nella Napoli della prima età moderna (2015), ha ricoperto incarichi di ricerca presso l'Università di Montpellier, nel progetto LexArt: Words for Art 1600-1750 (2015-2017) e all'Università di Ginevra, nel progetto Un siècle d'or? Repenser la peinture hollandaise du XVIIe siècle (2017-2022). Tra le sue pubblicazioni figurano la monografia The Neapolitan Lives and Careers of Netherlandish Immigrant Painters (1575-1655) (2019, Amsterdam University Press) e i volumi da lei curati Roma 1629: una microstoria d'arte (2021, Artemide Edizioni, co-edito con Jan Blanc) e Questioning Pictorial Genres in Seventeenth-Century Dutch Art (2021, Brepols). Più recentemente, ha pubblicato sulla terminologia delle tecniche artistiche nella letteratura storico-critica olandese (in: The Making of Technique, ed. Dupré e Hendriksen, 2023) e sull'esperienza del presente nei Paesi Bassi tardo medievali e della prima età moderna (Early Modern Low Countries-EMLC, co-scritto con J. Blanc, T. Brero, É. Lecuppre-Desjardin, 2023). Sono in corso di pubblicazione (2024) suoi saggi sulla rappresentazione del nudo femminile da parte degli artisti nederlandesi a Napoli (in: Oltre Napoli, a cura di T. De Nile, A. Witte, G. Capitelli), sulle metodologie di ricerca per lo studio della mobilità artistica (in: Mobilités artistiques à l'époque moderne, a cura di M. Schneider) e sul posto ambiguo degli artisti itineranti nelle biografie degli artisti (in: Art and its Geographies, a cura di I. Vermeulen).

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/18928

Parole chiave:

mobilità degli artisti, metodologia, creatività, Baxandall, arte nederlandese e fiamminga della prima età moderna, Napoli spagnola

Abstract

I biografi degli artisti attivi tra Seicento e Settecento hanno documentato la mobilità degli artisti nederlandesi della prima età moderna. Eppure, la ricerca sulla circolazione degli artisti olandesi e fiamminghi non ha finora colto appieno il significato di tale aspetto essenziale della loro attività. L’articolo presenta un nuovo approccio alla mobilità artistica, applicando l’interpretazione dell’opera d’arte, offerta da Michael Baxandall, quale “soluzione ad un problema”, ad una selezione di dipinti e disegni eseguiti da artisti nordici nella Napoli del tardo Cinquecento e del Seicento. Attraverso l’analisi dell’abilità di affrontare le sfide, connesse alla loro condizione di artisti “forestieri” nel Viceregno di Napoli, lo studio apre ad una nuova prospettiva sulla loro creatività.