Gli esemplari di ornato a Bologna nel Seicento, i rapporti con la Francia e l'eredità di Agostino Mitelli

Autori

  • Maria Ludovica Piazzi

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/2653

Parole chiave:

Agostino Mitelli, Stefano della Bella, Domenico Santi, XVII secolo, Ornato

Abstract

Bologna nel Seicento ha una produzione calcografica molto ricca che comprende vari esemplari per insegnare disegno ai principianti. Questa tipologia riscuote un certo successo, e accanto agli esemplari di dettagli anatomici, se ne stampano di elementi decorativi. La prima e più importante prova è quella di Agostino Mitelli, pittore quadraturista di straordinario calibro, che pubblica, a partire dal 1636, due serie di cartuches ed elementi di ornato di sua invenzione. Queste serie sono di particolare interesse per la raffinatezza delle soluzioni proposte, ma anche per la grande fortuna che riscuotono, che porta a varie riedizioni. Vengono infatti ristampate in Francia, grazie all'intervento di Stefano della Bella, con il quale Agostino ha un mutuo e proficuo rapporto di scambio. Stefano della Bella compie infatti un'importante impresa editoriale dando alle stampe varie serie di elementi di ornato in Francia, serie che possiede e studia lo stesso Agostino. La produzione impostata dal grande quadraturista continua a Bologna grazie alle prove di suo figlio Giuseppe Maria e dell'allievo Domenico Santi che propone soluzioni manierate rispetto quelle del maestro.

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Pubblicato

2012-04-17

Come citare

Piazzi, M. L. (2012). Gli esemplari di ornato a Bologna nel Seicento, i rapporti con la Francia e l’eredità di Agostino Mitelli. INTRECCI d’arte, 1(1). https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/2653

Fascicolo

Sezione

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