“[…] quia vulgus libentius videt ein gemald bild quam bene scriptum librum”. Arte e pedagogia nella riforma luterana

Autori

  • Valeria Butera

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6366

Parole chiave:

Storia della Riforma, Iconografia religiosa

Abstract

Il breve contributo s’iscrive nelle ricerche sui fondamenti teologici che sono alla base del dibattito sulle immagini all’affacciarsi della Riforma e che modificano profondamente il rapporto del fedele con le immagini a soggetto sacro. Dopo una sintetica ricognizione sulle eterogenee opinioni dei maggiori esponenti del movimento riformatore riguardo alla rappresentabilità del divino, lo studio sposta il suo fulcro sulle nuove finalità che l’arte religiosa, secondo l’ottica luterana, può ricoprire. Fra queste è centrale quella didattica, che sfrutta le potenzialità comunicative e seduttive dell’immagine per rafforzare la predicazione. Alle arti figurative, e soprattutto alla grafica, è affidato il compito di illustrare i testi sacri e i principi fondanti della nuova dottrina, attraverso la creazione d’iconografie ad hoc o la reinterpretazione di quelle già esistenti, di cui in questo studio saranno forniti alcuni esempi.

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Pubblicato

2016-11-14

Come citare

Butera, V. (2016). “[…] quia vulgus libentius videt ein gemald bild quam bene scriptum librum”. Arte e pedagogia nella riforma luterana. INTRECCI d’arte, 5(5). https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6366

Fascicolo

Sezione

Articoli