Presentazione
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6427Abstract
Questo Dossier n. 1 di «Intrecci d’Arte» raccoglie alcune delle comunicazioni presentate a un convegno internazionale organizzato nel 2014 in collaborazione con i Dottorati in Storia dell’arte delle Università di Firenze, Genova, Napoli, Padova, Pisa, Siena e Venezia-Verona. Nel presentare gli argomenti trattati, il Curatore richiama la funzione ‘primaria’ della decorazione ad affresco in età gotica. L’uso di abbellire gli edifici sacri con grandi cicli di affreschi obbedisce all’intenzione di segnalare la sacralità del luogo e di anticipare attraverso le immagini il messaggio della Parola divina. Come ha indicato Bruno Toscano, i cicli affrescati hanno cioè prima di tutto una funzione “ambientale”. La ricchezza dei programmi iconografici, attentamente studiati, si rivolge a un pubblico colto, mentre i devoti dovevano essere attratti soprattutto dalla ricchezza dei colori e dall’efficacia di singole immagini, di cui non comprendevano probabilmente il significato complessivo. Questo aspetto motiva anche le polemiche sviluppate in ambito francescano circa lo sfarzo delle decorazione, in contrasto con il voto di Povertà. Nel corso del XIV secolo l’usanza degli affreschi votivi, commissionati da singoli devoti, muta il rapporto tra il pubblico e le immagini.Downloads
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