La ‘fiammata mistica’ e l’intreccio tra arte e fede a Roma nell’orbita del cardinale Alessandro Farnese
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https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/7540Parole chiave:
Giovanni de' Vecchi, El Greco, Blocklandt, Roma, 1572, Federico ZeriAbstract
Questo contributo è incentrato su un problematico nodo, il probabile incontro avvenuto fra tre diversi artisti nella Roma del 1572.
Punto di partenza è il celebre saggio di Federico Zeri Pittura e Controriforma, l’arte “senza tempo” di Scipione da Gaeta, edito nel 1957. Approfondendo il complesso argomento del rapporto fra arte e fede nell’età della Controriforma, Zeri discusse della figura del cardinale Alessandro Farnese, considerandola una delle più importanti per la committenza artistica nella seconda metà del XVI secolo a Roma. Oltre all’arte semplificata e pacata di Scipione Pulzone, Zeri individuò un altro filone di pittura sacra, contraddistinta da una deformazione stilistica e da un marcato patetismo, che si sarebbe sviluppata proprio alla corte del cardinale Alessandro, un’arte «talora ardente delle più arroventate fiammate mistiche», che vide protagonisti Giovanni de' Vecchi, El Greco, Blocklandt.
Per approfondire le assonanze stilistiche tra il pittore di Borgo Sansepolcro Giovanni de’ Vecchi (1543-1615) e il più noto Domenikos Theotokopoulos detto El Greco (1541-1614), Zeri recuperò la figura dell’olandese Anthonie Blocklandt van Montfoort (1533/1534-1583), «il più mistico e trasognato dei romanisti», come anello di congiunzione tra i due pittori.
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