Rinascimento Mediterraneo. Triangolazioni, effetto-koinè e alternative, tra artisti di frontiera e protagonisti costieri
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/7541Parole chiave:
Rinascimento, Mediterraneo, Periferico, Flandro-iberico, Raffaellismo meridionaleAbstract
L'intervento intende mettere in luce come tutta una produzione definita come "periferica" sia finora sfuggita a ricognizioni monografiche.
Fenomeni e fattori quali crogiolo mediterraneo e diffusione del gusto flandro-iberico, come pure, nella prima metà del Cinquecento, l'insorgenza a Napoli di un raffaellismo "di fronda", sono stati nel tempo scandagliati da studi panoramici. Partendo da scritti fondamentali, come quelli di Bologna, di Previtali e Leone de Castris, per giungere agli importanti cataloghi di Natale e Borchert, e agli scritti più recenti di Martens e Naldi, si vedrà come la felice e fruttuosa prospettiva di studio, che ha posto l'accento sulla circolazione mediterranea di idee, stilemi e artisti – fino agli scritti di Elsig, su taluni pittori itineranti – non ha purtroppo dato avvio a quelle sperate pubblicazioni dal focus più propriamente monografico (fatte salve alcune eccezioni), tanto che parecchi dei più sottili e affascinanti interpreti del Rinascimento mediterraneo e del Rinascimento meridionale non godano nemmeno ora di studi ampiamente specifici, di ricostruzioni serrate e aggiornate di corpus, i quali restano frammentari e/o contraddittori, con attribuzioni dubbie e oscillanti.
Interpreti, per fare solo qualche nome, come Andrea Sabatini, o il polidoresco Marco Cardisco e limitrofi, o la preziosa e significativa produzione di Pietro e Michele Cavaro, o a ritroso, quella di Antoine de Lonhy, del Maestro del Retablo di Bolea, o del Maestro di Castelsardo, per fare solo qualche nome, meritano un rinnovato e serio interesse per la loro portata singolare, mediatrice e alternativa, anche a distanza di parecchi anni dal noto saggio su "centro e periferia" di Castelnuovo e Ginzburg, e soprattutto ora che è in corso una vivace stagione di studi, in cui parecchie risorse sono giustamente investite in progetti dedicati ai Mediterranean Studies, alle Connecting Art Histories e ai Transregionale Studien.
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