Un manoscritto armeno: il Vangelo di Hałpat (Matenadaran 6288)

Autori

  • Alberto Aghakhan Gaigan

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/7654

Parole chiave:

Vangelo di Hałpat (Matenadaran 6288), Vangelo di Getašen, Matenadaran di Erevan

Abstract

Il Vangelo di Hałpat è stato definito come «il capolavoro della scuola di Hałpat», sia per la bellezza delle sue miniature, sia perché è l’unico manoscritto miniato conservatosi fino ad oggi dell’importante monastero medievale di Hałpat (oggi villaggio al confine tra l’Armenia e la Georgia). La sua sede finale è il Matenadaran di Erevan dove ogni giorno si può ammirare nelle bacheche del museo ivi presente; il numero di catalogazione del Vangelo di Hałpat è il 6288.

Il manoscritto è stato scoperto nel tardo Ottocento presso la chiesa del villaggio di Getašen, in Arc῾ax, da cui deriva l’altro nome con cui viene definito l’evangeliario (molto meno usato del primo, soprattutto oggi), ovvero il Vangelo di Getašen. Nel 1920 fu preso e portato da Garegin Hovsepyan (che ne curò come detto anche un primo studio) ad Ēǰmiacin, ed infine con l’apertura del Matenadaran l’evangeliario ha trovato la sua collocazione definitiva.

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Pubblicato

2017-12-28

Come citare

Aghakhan Gaigan, A. (2017). Un manoscritto armeno: il Vangelo di Hałpat (Matenadaran 6288). INTRECCI d’arte, 6(6). https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/7654

Fascicolo

Sezione

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