Percorsi di Ancien Régime: le ragioni delle ‘collezioni invisibili’
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/8246Parole chiave:
collezionismo, display, museologia, SettecentoAbstract
Già durante l’Ancien Régime allestire una collezione significava scegliere cosa e dove mostrare le proprie raccolte, e a chi e come renderle visibili secondo opzioni estetiche e collezionistiche, ma anche sociali o politiche.
Il saggio è dedicato a quello che si potrebbe forse definire un ‘display dell’invisibile’, cioè a quegli interventi sapientemente organizzati per filtrare il pubblico o per filtrare la visione di alcuni generi o di singole opere all’interno delle collezioni.
Se l’accesso alle collezioni aristocratiche si operava tramite una selezione sociale e culturale, la visita della stessa collezione, a seconda dell’autorevolezza del visitatore, si sviluppava in modi e tempi diversi, e sono degni di attenzione i filtri museologici del “fare galleria”: dagli stipi che racchiudevano i pezzi più delicati o preziosi, alla funzione separatrice della tenda – aperta o chiusa – che modificava le relazioni contestuali tra le opere e che può essere letta anche come uno strumento curatoriale per ordinare e strutturare sensazioni e giudizi.
Il didattito settecentesco toccare anche la mancata esposizione al pubblico dell’arte contemporanea e diventare questione direttamente collegata all’attualità della produzione artistica. Con l’Illuminismo le collezioni invisibili o percettivamente non fruibili cominciano ad essere considerate un danno etico per l’intera Nazione.
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2018 Sandra Costa
I diritti d'autore di tutti i testi nella rivista appartengono ai rispettivi autori senza restrizioni.
La rivista è rilasciata sotto una licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (codice legale completo).
Vedere inoltre la nostra Open Access Policy.
Gli autori mantengono la responsabilità del testo e delle immagini. Le immagini e le fotografie possono avere licenze differenti.
L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
Metadati
Tutti i metadati dei materiali pubblicati sono rilasciati in pubblico dominio e possono essere utilizzati da ognuno per qualsiasi scopo. Questi includono i riferimenti bibliografici.
I metadati – riferimenti bibliografici inclusi – possono essere riutilizzati in qualsiasi formato senza ulteriori autorizzazioni, incluso per scopo di lucro. Chiediamo cortesemente agli utenti di includere un collegamento ai metadati originali.