Tommaso loraghi «tagliapietre», l’ultimo altare

Autori

  • Simone Sirocchi

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/8646

Parole chiave:

Altare, Tommaso Loraghi, scultore, tagliapietra, chiesa di San Biagio, Modena

Abstract

L’altare della Beata Vergine del Carmine nella chiesa modenese di San Biagio, il più prezioso per i marmi policromi di cui si compone, è qui ricondotto a Tommaso Loraghi (1608-1670), celebre scultore e tagliapietre impegnato nei principali cantieri del ducato estense. Sulla base dell’inedita convenzione tra lo scultore, i frati e Flaminio Cantuti, detentore della cappella, il contributo offre un’analisi stilistica dell’opera, l’ultima prima della morte dello scultore, inquadrandola tanto nell’alveo della sua produzione che nel programma di rinnovamento decorativo della chiesa promosso alla metà del XVII secolo. Nuovi documenti concorrono a chiarire le varie tappe del completamento di questa prestigiosa commissione, terminata dal fratello Antonio (1626-1685), sovrintendente alle fabbriche ducali, e a definirne le migliorie e i nuovi arredi settecenteschi.

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Pubblicato

2018-10-24

Come citare

Sirocchi, S. (2018). Tommaso loraghi «tagliapietre», l’ultimo altare. INTRECCI d’arte, 7(7), 72–83. https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/8646

Fascicolo

Sezione

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