Il peso del vuoto. Emilio Prini ieri e oggi

Autori

  • Pasquale Fameli

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6370

Parole chiave:

Emilio Prini, Arte Povera, Conceptual Art, Performance, Photography

Abstract

Rispetto ai percorsi dei vari esponenti dell’Arte Povera, quello di Emilio Prini si presenta come il più accidentato e il meno documentato, soprattutto a causa delle modalità operative adottate dall’artista stesso, votate all’eventuale, al transitorio e all’effimero. In questo saggio si riflette sulle opere realizzate da Prini tra il 1967, anno del suo esordio, e i primi anni Settanta, seguendo poi le sue sporadiche tracce fino a oggi, sempre in relazione al contesto italiano e internazionale, ai precetti poveristi di Germano Celant e alle soluzioni degli altri suoi compagni di strada.

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Pubblicato

2016-11-14

Come citare

Fameli, P. (2016). Il peso del vuoto. Emilio Prini ieri e oggi. INTRECCI d’arte, 5(5). https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6370

Fascicolo

Sezione

Articoli