Il peso del vuoto. Emilio Prini ieri e oggi
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/6370Parole chiave:
Emilio Prini, Arte Povera, Conceptual Art, Performance, PhotographyAbstract
Rispetto ai percorsi dei vari esponenti dell’Arte Povera, quello di Emilio Prini si presenta come il più accidentato e il meno documentato, soprattutto a causa delle modalità operative adottate dall’artista stesso, votate all’eventuale, al transitorio e all’effimero. In questo saggio si riflette sulle opere realizzate da Prini tra il 1967, anno del suo esordio, e i primi anni Settanta, seguendo poi le sue sporadiche tracce fino a oggi, sempre in relazione al contesto italiano e internazionale, ai precetti poveristi di Germano Celant e alle soluzioni degli altri suoi compagni di strada.Downloads
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