Per una lettura politica della pala Bentivoglio di Francesco Francia già in Santa Maria della Misericordia
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https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/5600Parole chiave:
Francesco Raibolini, detto il Francia, Santa Maria della Misericordia, Ermes Bentivoglio, Anton Galeazzo Bentivoglio, Bologna, pala BentivoglioAbstract
Durante il periodo in cui a Bologna governò Giovanni II Bentivoglio, che aveva trasformato la sua città ancora medioevale in una rinascimentale, fiorì una grande cultura artistica e alcune delle opere commissionate testimoniano il fine politico che le ha motivate. Francesco Raibolini, detto il Francia, uno degli eccellenti artisti nella corte bentivolesca, ci ha lasciato due pale d’altare ricordate con lo stesso titolo: ‘Pala Bentivoglio’. La prima, posta nella cappella di famiglia dei Bentivoglio nella chiesa di San Giacomo Maggiore, fu dipinta con i santi allusivi al nome e alla professione di Giovanni II per celebrare l’autorità di quest’ultimo. La seconda, invece, fu commissionata per ricordare Anton Galeazzo, il secondogenito del primo cittadino, e il suo rientro felice da un pellegrinaggio in Terrasanta. Fu collocata sull’altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Misericordia, e attualmente trovasi nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. Soffermandomi sull’identità del francescano-laico, finora ritenuto erroneamente san Francesco, ho proposto di individuarvi Ermes Bentivoglio, il terzogenito di Giovanni II, grazie ai confronti fisionomici con i ritratti della cappella Bentivoglio in San Giocomo Maggiore, o nel ‘Concerto bentivolesco’ della collezione Thyssen a Madrid. Entrambe eseguite da Lorenzo Costa, un altro pittore bentivolesco. La chiesa di Santa Maria della Misericordia, dove fu collocata la pala sull’altare maggiore, ebbe un importante ruolo politico durante la breve dominazione della città da parte dei figli di Giovanni II, rientrati nel 1511.Downloads
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