L'immagine del Turco tra storia e allegoria. Riflessioni intorno a un foglio ‘ottomano’ di Jacopo Ligozzi e al suo possibile contesto fiorentino
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https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/8644Parole chiave:
impero ottomano, turchi, drago, Jacopo Ligozzi, disegni, grottesche, Ludovico ButiAbstract
Il contributo è volto allo studio del disegno attribuito a Jacopo Ligozzi con l’immagine del Sultam Selim 13 Imperator de Turchi accompagnato da un grande drago, conservato in collezione privata e databile al nono decennio del Cinquecento. In particolare, sarà tentata la ricostruzione del contesto storico-culturale e artistico in cui questo foglio dev'essere stato concepito. Si procederà dunque innanzitutto al suo inserimento all’interno della serie di tempere ritraenti figure del mondo ottomano affiancate da animali, di cui esso costituisce un esemplare smembrato. Allargando lo sguardo dalla ‘serie ottomana’ al resto della produzione ligozziana, il foglio verrà quindi messo in dialogo con altre opere dell’artista veronese, le quali permetteranno di fare luce sull’importanza della dimensione allegorica attribuita all’universo animale, sullo scorcio del Cinquecento, sotto la spinta dell’emblematica. Dati questi presupposti, l’articolo proporrà l’inserimento del foglio nella tradizione d’immagini bestiali – in primis di draghi – associate alla rappresentazione dell’ottomano: una tradizione che affonda le radici nella produzione artistica e testuale legata alle crociate per la liberazione della Terra Santa, la quale era stata riabilitata nel contesto dell’avanzata dell’Impero ottomano verso Occidente a partire dalla caduta di Costantinopoli (1453), continuando ad avere seguito negli anni successivi al conflitto lepantino (1571), cui deve essere ricondotto il nostro disegno. Tornando infine su Ligozzi, il foglio del Sultano con drago, e, più in generale, la serie di figure turche del pittore veronese, saranno ricondotti, attraverso il confronto con le forme e le funzioni della decorazione a grottesche di una delle sale dell’Armeria degli Uffizi dovuta a Ludovico Buti (1588), al contesto culturale e storico-artistico fiorentino in cui si suppone che siano stati prodotti.
È disponibile un erratum relativo all'articolo: https://doi.org/10.6092/issn.2240-7251/9807.
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